CUBA 2008
Bel viaggio, interessante e piacevole anche se forse lievemente inferiore alle aspettative che ci eravamo fatti dopo aver sentito le impressioni davvero entusiastiche di altre persone.
Tre le cose certamente superlative, che da sole valgono un viaggio : l' Avana, la Gente e la Musica.
La capitale ci ha entusiasmati: bellissima, vivace, con grande personalità, accogliente e con molte cose da offrire. Ci abbiamo passato in tutto sei giorni pieni e ce ne avremmo passati altrettanti. Sulla via del ritorno ci siamo ripromessi di tornarvi, anche solo per passare un'altra settimana in questa splendida città.
La Gente: cordiale e allegra, praticamente abbiamo chiacchierato e scherzato con tutte le persone con le quali abbiamo avuto a che fare lungo il nostro cammino, dal negoziante, al cameriere, al guardiano del museo a tante persone che abbiamo incontrato casualmente.
La Musica, con la sua allegria e il suo ritmo, ci ha accompagnati passo passo per tutto il tempo trascorso sull'isola. Rari i momenti di assoluto silenzio, giusto il tempo di uno stacco tra un brano musicale e quello successivo.
Il giro che abbiamo fatto, tutto con auto affittata (brava Skoda, 4.000 km su quelle strade senza mai darci un problema) è questo :
Dall'Avana sosta tecnica per dormire a Ciego de Ávila, poi diritti su Santiago. Caotica, rumorosa e inquinata, non bella, ma la sua musica è stata forse la migliore di quelle che abbiamo ascoltato nel nostro viaggio.
Baracoa, sperduta all'estremo oriente e fino a qualche anno fa isolata dal resto della nazione; primo punto di sbarco degli invasori spagnoli, dà ancora la sensazione di trovarsi ai confini del mondo.
Gibara, piccola e tranquilla e poi Trinidad, ovviamente bellissima anche se un po' troppo turistica.
Cienfuegos, con la sua eleganza tutta francese, e Sancti Spìritus, ancora autentica nonostante la vicinanza con Trinidad.
Remedios, pacifico paesino coloniale, da cui abbiamo fatto una puntata a Cayo Santa Maria. Santa Clara, luogo importante per la storia recente ma non entusiasmante.
Vinales è un paradiso per gli amanti della natura e dei paesaggi, da lì si può andare facilmente a Cayo Jutias.
E poi di nuovo all'Avana a vederla, a rivederla e a cercare di godercela il più possibile prima della partenza e a lasciare, anche lì, un pezzetto di cuore.
Qui sotto ci sono alcune note sparse di viaggio, senza un grande ordine logico, così come mi sono venute in mente.
Nel caso qualcuno abbia domande particolari, se sarò in grado di rispondere, lo farò volentieri.
La Gente e la sua Musica
Argomenti che, da soli, giustificherebbero un viaggio a Cuba.
Cordiali, allegri, aperti, gentili, curiosi, fantasiosi, musicisti, ballerini, comunicativi, chiacchieroni, colti, artisti, dignitosi, orgogliosi, ecc.
Masticando un po' di spagnolo ci si ferma a chiacchierare e scherzare con tutti, tutti hanno voglia di comunicare, di parlare, di raccontare e di farsi raccontare.
Raramente abbiamo fatto dei viaggi in cui siamo riusciti a dialogare così facilmente (e tanto) con la gente del luogo.
Parlano, parlano e parlano; e quando non parlano è solo perché stanno ballando o ascoltando musica.
Come ho detto la musica è uno degli aspetti più piacevoli di un viaggio a Cuba, non tanto perché la musica cubana mi abbia entusiasmato in maniera sconvolgente, ma per l'entusiasmo, l'amore e l'intensità con cui la vivono i cubani.
Quasi in ogni locale capita di incontrare un gruppo di suonatori di Son ( che ha le sue radici nella musica popolare contadina), di Rumba (originata dal son alla fine dell'800, con grande utilizzo di percussioni) o di moderna Salsa. Senza tralasciare qualche puntata nel mambo, nel chachacha, nel bolero, nella timba, nel reggaeton, ecc. ecc.
In alcuni locali il livello qualitativo è eccellente (ad esempio nella Casa de la Trova di Santiago), in altri è spesso inversamente proporzionale al numero di turisti presenti e a volte, tra i pezzi autenticamente cubani, spunta qualche ruffiano e triste “strangers in the night”.
La musica a Cuba è ovunque e sembra accompagnare ogni attività della giornata. Persino nei mercati di frutta e verdura difficilmente manca un altoparlante che diffonda i suoi ritmi e permetta ai venditori di cantare o dimenarsi a suon di musica.
Arte e Artigianato
I cubani hanno sempre avuto, e hanno ancora oggi, uno spiccato senso artistico. In particolare Arti Figurative e Letteratura sono campi dove eccellono.
Il regime sembra non aver soffocato lo spirito artistico e ancora oggi artisti cubani, sia che siano rimasti a Cuba, sia che abbiano scelto la strada dell'emigrazione, sono molto famosi.
Una visita, o anche più di una, al Museo de las Bellas Artes (Collecciòn de Arte Cubano) è a mio parere da non mancare, come pure vale la pena visitare molte delle innumerevoli gallerie d'arte private che si trovano un po' in tutta l'isola. Persino molti dei quadri offerti in vendita nei mercatini ad uso turistico, come quello della Feria de la Artesanìa, vicino alla cattedrale dell'Avana, mostrano originalità, fantasia e gusto difficili da trovare in mercati analoghi in altre parti del mondo.
Si possono anche fare acquisti molto interessanti.
Al contrario risulta sorprendente la situazione dell'artigianato locale, che può essere liquidata con due sole parole: “praticamente inesistente” Qualche tovaglia ricamata dalle parti di Trinidad, qualche borsa e cappello di paglia intrecciata, qualche oggetto di cartapesta e nulla di più.
La Conservazione e il Restauro
Su questo aspetto la politica cubana é ammirevole.
Orgogliosi del loro patrimonio artistico e culturale stanno a poco a poco, compatibilmente con gli scarsi mezzi a disposizione, restaurando i vecchi centri storici, senza deturparli e cedere alla tentazione della trasformazione in nuove Disneyland, cosa che sta purtroppo accadendo in altri paesi tipo Cina.
All'Avana le operazioni di restauro, guidate dalla Habaguanex, una società creata appositamente per questo, stanno impegnando più di 10.000 persone e prevedono l'utilizzo di una parte degli utili derivanti dal maggiore afflusso di turisti per finanziare nuovi progetti e per sviluppare progetti sociali a beneficio degli abitanti (scuole, ambulatori, ecc.)
Nelle intenzioni dei dirigenti della Habaguanex c'è un centro storico dove la gente possa continuare a vivere, speriamo bene .......
Trasporti
Credo di non essere mai stato in un paese dove nel sistema di trasporti interni abbia una parte così massiccia e organizzata l'autostop. Certamente ci sono treni, bus e camion con cassoni aperti o chiusi (veri e propri forni su ruote), ma ad ogni incrocio di una certa importanza decine sono le persone che, in attesa sotto il sole, chiedono un passaggio (= hacer botella), magari sventolando qualche biglietto di banca per far capire che sono disposti a contribuire alle spese di benzina. Spesso l'incrocio è presidiato da personaggi vestiti di giallo (los amarillos) che, forniti di registro e penna, si occupano di organizzare precedenze e passaggi per gli autostoppisti. Le auto di proprietà dello stato, se hanno posti vuoti, hanno l'obbligo di fermarsi e di caricare passeggeri.
Le strade sono mal tenute, grossi e pericolosi buchi sono sempre in agguato e le segnalazioni pressoché inesistenti, soprattutto in autostrada. In particolare quella che viene chiamata “autopista nacional” è una larghissima autostrada a 4 o 5 corsie (non si sa esattamente quante perchè non esiste segnaletica orizzontale) che avrebbe dovuto attraversare tutta l'isola da Pinàr del Rio a Guantànamo. Finanziata dai sovietici , con la caduta dell'impero la sua costruzione è stata brutalmente interrotta a metà percorso, e sono pure mancati i quattrini per comprare qualche cartello che indicasse le località di entrata o di uscita. Comoda da percorrere, ma sempre con gli occhi bene aperti.
Piccola notazione : di notte è sempre meglio avere una persona che custodisca l'auto. Nel caso capitasse di consegnare a terzi auto e chiavi per la notte, è opportuno, con discrezione e tatto, far sapere che siamo al corrente di quanta benzina si trovi nel serbatoio ;-)
La Cucina
Tutta la fantasia, il gusto e l'allegria della gente sembrano svanire quando si entra in cucina. Abbiamo mangiato in ristoranti statali, in case e ristoranti privati , e abbiamo sempre trovato una cucina piatta, triste e senz'anima. Spezie e sapori sono usati pochissimo, quasi mai come elementi in fase di cottura, e i menu sono di una monotonia estenuante.
Perfino le aragoste, qui, diventano tristi e insipide.
Una vera delusione.
In questo panorama così grigio segnalo i rari momenti nei quali siamo riusciti a trovare un cibo un po' più “sabroso” del solito:
A Trinidad, al Paladar Estela, Calle Simòn Bolìvar
A Gibara, nella Casa Particular Hostal Vitral, in Calle Independencia
All'Avana al ristorante Hanoi, all'angolo tra Brasil e Bernaza, da non confondersi con un certo “Hanoi Los Bucaneros” che ne usurpa il nome.
Il Peso e il Peso
Sì, ci sono due monete. Il Peso Cubano, o Moneda Nacional che è quello con cui vengono pagati gli stipendi e con i quali si comprano i beni di prima necessità, e il Peso Convertibile (CUC) che, nato per gli stranieri, viene utilizzato per comprare i beni “di lusso”, e ci vuole poco perché a Cuba un bene sia considerato “di lusso”.
Un cubano desideroso di acquistare un prodotto non ritenuto strettamente necessario, ad esempio una seconda saponetta nel corso di un mese, deve procurarsi dei pesos convertibili cambiando i pesos nazionali al rapporto di 24 a 1.
Per dare un'idea di alcuni costi, uno stipendio mensile medio può aggirarsi sui 450 Pesos Nazionali, pari a 19 Pesos Convertibili, ossia a 15 Euro ! Ma, in considerazione dei bassi costi dei generi di prima necessità non può assolutamente essere valutato confrontandolo con i nostri stipendi.
I generi di base (istruzione, sanità, elettricità, trasporti, spettacoli, generi essenziali) sono gratuiti o quasi, ma l'acquisto della seconda saponetta mensile equivale a due giorni di lavoro, quello di un libro ad una settimana e così via.
Come fa la gente ?
Quelli che non hanno nessuna possibilità di accedere ai Pesos Convertibili non possono uscire da questa situazione, gli altri si arrangiano.
Arrangiarsi può voler dire avere un parente all'estero che manda dei soldi, avere contatti con i turisti che pagano e lasciano mance in CUC, ricorrere al mercato nero (ad esempio per chi lavora in una fabbrica di sapone o di sigari far sparire un pezzo in tasca può rendere molto), e tanti altri piccoli sotterfugi facili da immaginare. Ad esempio il guardiano del museo, se non richiesto espressamente, difficilmente rilascerà la ricevuta al turista straniero che ha appena pagato il biglietto.....
Il datore di lavoro è praticamente sempre lo stato, e lo stimolo a lavorare meglio è praticamente inesistente, ogni sforzo in questo senso non avrebbe nessuna influenza sul ridicolo stipendio che già ricevono.
Danilo Manera, nel suo interessante libro “A Cuba” riassume bene la situazione : “I cubani fanno finta di lavorare e lo Stato fa finta di pagarli”.
Come andrà a finire ?
Personalmente, per quanto riguarda il solo aspetto economico, ho una certa dose di ottimismo. Considerando anche la forte influenza che ha la Cina in questo periodo, credo che a poco a poco si liberalizzerà l'iniziativa privata, esattamente come è successo in Cina. Per la liberalizzazione politica, invece, così come in Cina, vedo purtroppo templi lunghi, molto lunghi.
Aggiungo un'altra notazione ottimistica a questo proposito: a Cuba il livello medio di istruzione, a differenza di molti altri paesi della zona, è decisamente elevato. Questo vuol dire che, un po' come sta facendo adesso l'India, Cuba non sarà il solito paese del terzo mondo desideroso di esportare caffè, riso o mano d'opera, ma potrà vendere qualcosa di più prezioso: cervelli e la loro attività. Cosa che, in parte, sta già succedendo con il Venezuela, che manda a Cuba petrolio in cambio di cure mediche per i suoi cittadini.
La Massoneria a Cuba
Per finire una piccola notazione su questo aspetto particolare che mi ha incuriosito, soprattutto considerando che Cuba è un paese totalitario.
Si possono vedere spesso, su alcune case cubane, i simboli della massoneria; in alcuni casi, come a Vinales, addirittura c'è la sede di una loggia massonica ben in vista sulla strada principale.
Pare che la massoneria sia molto ben radicata nel territorio cubano, i suoi membri godono di notevole prestigio e molti di loro hanno avuto ruoli di primo piano nella Rivoluzione. Pare inoltre che sia servita più volte al regime come mezzo di collegamento e dialogo tra Cuba e altri paesi occidentali.
Esistono nel paese più di 350 logge con più di 30.000 affiliati.
Una delle figure più famose di Cuba, il poeta e patriota José Martì, al quale praticamente sono dedicate tutte le piazze principali della nazione, era un massone, così come Simòn Bolìvar e come, a detta di alcuni, lo stesso Che Guevara !
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