Phuket  2006 - Festival Vegetariano

 

 

 


E' un festival che viene celebrato in Thailandia tra Settembre e Ottobre, soprattutto nell’isola di Phuket.


Si dice che il tutto sia nato nel 1825, epoca in cui moltissimi cinesi lavoravano nelle miniere di stagno di quest’isola.


Una compagnia dell'Opera cinese, che stava portando in giro il suo spettacolo sull'isola, si ammalò di una strana e sconosciuta malattia.
Per sconfiggerla, e per onorare due divinità cinesi, decisero di seguire una stretta dieta vegetariana.

Si sa poi come vanno queste cose: tutti guarirono miracolosamente, e dato che da quelle parti tutti i pretesti per festeggiare sono buoni, nacque il festival vegetariano, che si tiene ogni anno.


La festa in teoria dovrebbe riguardare solo la comunità cinese, numerosissima sull'isola di Phuket ma, ovviamente, i tailandesi non vogliono restare indietro, e i festeggiamenti durano la bellezza di nove giorni.


I devoti vestono di bianco ( e molti anche di giallo per onorare l’attuale re), si astengono dal mangiar carne, dall'alcool e dal sesso.
Cercano di comportarsi meglio del solito e curano di piu' l'igiene personale.
Insomma: vita moralmente e fisicamente piu' sana.

Moltissime le bancarelle che vendono cibo vegetariano, mentre molti ristoranti delle zone vicino ai templi chiudono o preparano menu adatti per l'occasione.

Si svolgono cerimonie in molti templi e soprattutto molte processioni, spesso al mattino presto.
Alcuni devoti cadono in uno stato di trance e si autoinfliggono punizioni fisiche allo scopo di purificarsi, di dimostrare il loro valore e di acquisire meriti: spilloni e altro nelle guance, camminate sulle spade o sui carboni ardenti, ecc.

La serata conclusiva prevede invece una grande sfilata e un lancio di mortaretti dal pubblico verso coloro che stanno sfilando.


Il rumore degli scoppi è fortissimo, e l’aria diventa quasi irrespirabile.

Coloro che sfilano cercano di coprirsi il più possibile per evitare danni dai mortaretti che gli vengono scagliati addosso, ma è facile immaginare che ogni anno ci sia un certo numero di feriti.

 

 

Sia le processioni dei penitenti che la sfilata finale sono spettacoli difficili da dimenticare.

 

 

 

 

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