Karnataka Il
Karnàtaka è uno degli stati indiani che presentano una maggiore ricchezza e
varietà di opere d’arte. Vi si
trovano alcuni dei più antichi templi indù esistenti, edificati a partire dal
quarto secolo, i templi costruiti dagli Hoysala tra l’undicesimo e il
quattordicesimo secolo con le loro intricate decorazioni, i palazzi e i
templi del grande regno indù di Vijayanagar,
moschee e mausolei musulmani e ricchissimi palazzi di Maharaja. La
capitale è Bangalore. Una ventina d’anni fa era una poco accogliente
cittadina costruita attorno ad una caotica stazione di autobus e ferroviaria;
oggi è una città in pieno e rapido sviluppo, nominata frequentemente quando
si parla del nuovo “miracolo indiano”. Molto
più interessante e piacevole è la cittadina di Mysore.
Bellissimo il mercato, curioso l’enorme palazzo del Maharaja, del 1912,
mentre la visita alla collina di Chamundi permette di ammirare uno dei Nandi
(toro veicolo di Shiva) più famosi di tutta l’India, che risale al 1659. Vicino
a Mysore si trova Somnathpur, con
il suo
tempio,
costruito nel 1268 dagli Hoysala, decorato con un’infinità di sculture
raffiguranti scene del Ramayana e del Mahabharata. A Srirangapatnam si trovano invece i resti della capitale
di Tipu Sultan, sconfitto dagli
inglesi nel 1799 nonostante godesse dell’appoggio dei francesi, che cercavano
invano di contrastare lo strapotere britannico in quelle zone. Belur e Halebid
presentano altri due bellissimi templi Hoisala del dodicesimo secolo. A Sravanabelagola siamo in uno dei centri di pellegrinaggio
Jain più importanti di tutta l’India, con la sua grandissima
statua
costruita nel decimo secolo. Nella
parte settentrionale del Karnàtaka, ad
Hampi, si
trovano invece le grandiose rovine del regno di Vijayanagar, il più grande
impero indù della storia indiana, tra
il 1336 e il 1565, e che fu poi
sconfitto dai sultanati musulmani del Deccan. Nella
prima delle nostre visite si potevano ancora vedere le strutture di grandi
palazzi adibiti a povere
abitazioni dalla
gente locale. Famosissima
è la statua di
Narasimha,
uomo-leone incarnazione di Vishnu. Andando
ancora verso nord si incontrano Badami con i
suoi templi, il lago e le
grotte
decorate; poi Aihole con i
suoi templi edificati dal quarto all’ottavo secolo, primi esempi di
architettura indù arrivata fino a noi, e Pattadakal. Questi
tre siti hanno raggiunto l’apice delle loro fortune durante i regni dei
Chalukya, tra il sesto e il dodicesimo secolo. Bijapur offre
splendidi esempi di architettura islamica tra il quindicesimo e il
diciassettesimo secolo. Da
notare la cupola del
Golgumbaz, con
i suoi 38 metri di diametro. Gulbarga, con
la sua moschea e con le tombe dei Bahamani, sultanati musulmani che
distrussero l’impero di Vijayanagar, per poi cadere a loro volta sotto i
Moghul. Bidar, ex
capitale dei Bahamani, ha uno
splendido e poco conosciuto
forte del
quindicesimo secolo. Hyderabad non si trova nel Karnàtaka, ma è inserita
qui in quanto poco lontana da Bidar e logica meta di un percorso che si snodi
all’interno del Karnàtaka. E’ la
capitale di un altro stato, quello dell’Andhra Pradesh. Importante
centro musulmano dell’India centrale, è ancora oggi meta di molti uomini che,
dai paesi arabi, vengono da queste parti a trovare (o comprare) moglie. Il
monumento più famoso della città è il
Char
Minar
(quattro minareti), la cui immagine si trova sui diffusi pacchetti di
sigarette con lo stesso nome. Bella
anche la Moschea principale, e curioso il museo dove sono esposte le
ricchezze degli ultimi Nizam. Ma la
cosa più interessante è la visita del forte di
Golconda, poco
fuori città. Golconda
era la capitale dello stato indipendente del Telangana, ma fu abbandonata nel
1590, quando il Sultano decise di trasferirsi ad Hyderabad. Nel
diciassettesimo secolo il vecchio forte servì nuovamente al sovrano locale
che, asserragliato al suo interno, riuscì a resistere per otto mesi alle
truppe del Mogul Aurangzeb. Un'altra
parte di India, sempre in grado di offrire affascinanti sorprese al
visitatore. P.S. : Un’ulteriore
notazione, su suggerimento di “freefred”. Per
chi fosse interessato a un po’ di mare, Gokarna, vicino al confine con lo
stato di Goa, offre ancora la possibilità di un mare, forse senza troppe
comodità ma sicuramente meno inflazionato dai turisti rispetto a Goa. In
particolare è consigliata la spiaggia di Kudle. Altre
foto si trovano qui :
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